Un CONI splendente, capace di specchiarsi nella sua intramontabile tradizione, esaltata dalla speciale location nel cuore dello Stadio dei Marmi, ispirata alla semplicità dell’unicità. Quella di un mondo e di un luogo nato e concepito per lo sport, dove “tutti possono praticarlo”, come ricorda orgoglioso il Presidente Malagò nel discorso introduttivo di un pomeriggio consegnato agli annali. Sì, un pomeriggio in cui si è scritta la storia. Per la prima volta, nei 103 di esistenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, un Presidente della Repubblica ha fatto visita a Palazzo H.

Sergio Mattarella ha dimostrato la sensibilità e la vicinanza della massima istituzione dello Stato nei confronti del movimento agonistico nella sua accezione globale. C’era l’intera galassia CONI (Foto GMT) a celebrare e immortale un momento che è già diventato leggenda: oltre 602 medaglie olimpiche, mondiali ed europee tutte insieme a rappresentare l’eccellenza dello sport tricolore. All’evento hanno partecipato i presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali e Paralimpiche, delle Discipline Sportive Associate, delle Associazioni Benemerite, degli Enti di Promozione Sportiva, dei Comitati Regionali, del mondo paralimpico, nonché una folta rappresenta di atleti in attività e del passato.

A fare gli onori di casa il Presidente del CONI, Giovanni Malagò che ha accolto Mattarella unitamente al Ministro dello Sport, Luca Lotti, e al Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli.

Mattarella ha celebrato e abbracciato tutti i presenti con un messaggio emozionante. “Sbagliano quanti considerano lo sport come marginale nella vita sociale, come un tempo di ricreazione. Lo sport è invece una leva di grande efficacia sul piano sociale, culturale, educativo, con rilevanti ricadute economiche”. “Vogliamo occupare un importante pezzo di welfare attivo del Paese e grazie allo sport coltivare tanti sogni e tante speranze. Il nostro più grande risultato sarà quando saremo consapevoli di aver regalato un sogno, una speranza in più a tanti ragazzi”.

Punto di vista condiviso dal presidente della Repubblica. “Questo incontro intende riaffermare non soltanto i valori dello sport, ma la sua importanza, ampia e crescente, nella società, nella formazione dei giovani, nello sviluppo equilibrato delle persone e delle nostre comunità”, le parole del Capo dello Stato, che nella sua visita al Palazzo H è rimasto colpito dalla ‘Sala delle fiaccole’ e in particolare da quella dei Giochi invernali di Torino 2006. “Lo sport è, insieme, causa e conseguenza di una passione collettiva che accompagna gare e campionati, e talvolta contribuisce a farci sentire un popolo – aggiunge Mattarella -. Nello sport si specchia la nostra società in misura molto maggiore di quanto taluni credono: per questo lo sport italiano ha consapevolezza di rappresentare l’immagine dell”Italia. Chi si impegna per lo sport, chi lo diffonde, aiuta l’intero Paese. Auspico che l’Italia abbia nei prossimi anni la forza e la capacità di guardare allo sport per trarre un nuovo slancio verso traguardi sempre piu ambiziosi. Se sapremo fare squadra nessuna sfida, neanche la più difficile, sarà irrealizzabile. E i nostri sogni, anche i più arditi, potranno diventare realtà”.

Poi, rivolgendosi alla platea di presidenti e atleti: “Non posso che augurarvi i migliori successi. In tutti i campi. Buona gara a tutti voi. Il mio augurio riguarda il vostro contributo al miglioramento della società del nostro Paese”. Malagò ha rimarcato che “purtroppo Roma 1960 resterà per molti anni ancora l’unica edizione dei Giochi estivi disputata nel nostro Paese. L’Italia dello sport ha conquistato sul campo un prestigio indiscutibile che difendiamo strenuamente ogni giorno con il nostro lavoro e i nostri sacrifici, senza consentire a nessuno di offuscare, ogni tanto con scelte miopi e ingiustificabili, la stima che abbiamo acquisito in Italia e fuori dai nostri confini”.

Che lo sport abbatte, perché “è l’antidoto vero contro la paura. Chi fa sport coltiva l’amicizia, non l’odio – ricorda il ministro Lotti -. Voglio affermarlo con forza e con chiarezza: lo sport è una delle risposte più efficaci che il nostro mondo ha da offrire anche ai signori del terrore”.
Erano presenti, per la FICSF, il presidente federale Marco Mugnani e Dario Botta (Canottieri Osteno – foto)