
Da sempre voga in piedi fa parte del programma delle specialità del canottaggio a sedile fisso: il merito va ricondotto all’attività delle società dei Comitati di Cremona e Como, in quest’ultimo caso attraverso il collaudato Trofeo Renzo e Lucia dedicato appunto alla barca Lucia.
Nel 2009 il 1° corso per allenatori di Voga alla Veneta ha promosso 12 allenatori al conseguimento del primo livello: il successo di questa iniziativa deriva dall’aver stimolato la partecipazione di aspiranti allenatori provenienti dal lago di Garda e da Venezia portando così ulteriori esperienze e tradizioni di voga all’in piedi all’interno della Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso.
Alla Federazione viene così presentato il progetto del architetto Bruno Maffezzoli di una barca a 2 vogatori in alluminio con idee fondamentali per poter diventare una barca nazionale: è divisibile in due parti che la rendono facilmente trasportabile sul tetto di un’autovettura. Il costo è accessibile a tutti e quindi ne viene agevolata la diffusione, con aggiunta l’idea che ognuno possa utilizzare i propri tipi di remi già in dotazione.
Tutti questi elementi permettono a questo prototipo di diventare un modello nazionale di barca a 2 vogatori o a singolo.
Dopo la prova sul fiume a Cremona, una commissione suggerisce alcune modifiche al progetto iniziale arrivando così ad ottenere una barca che soddisfi le esigenze di tutti.
Il Consiglio Federale ha reso ufficiale l’adozione della VIP7,50 come barca nazionale, con i rispettivi regolamenti di costruzione e stazza, e ha dato il via al percorso che ha portato all’istituzione della Coppa Italia (2010) e al Campionato Italiano per la voga in piedi (2011).