Galeone

Le imbarcazioni, impiegate principalmente nell’annuale Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, devono essere costruite tutte con gli stessi parametri strutturali. Prima della partenza sono sottoposte a pesatura, e per essere ammesse non devono avere (a vuoto e compresi gli accessori, ad eccezione dei remi) un peso inferiore ai 760 chilogrammi. Proprio per garantire maggiore efficienza e leggerezza in acqua (pur sempre entro i limiti), le barche, un tempo costruite in legno, oggi vengono realizzate in vetroresina.

I quattro galeoni originari vennero progettati costruiti da Giovanni Giuponi. Ogni imbarcazione deve essere riconoscibile attraverso i colori con cui viene dipinta e dalle polene, ovvero dalle sculture lignee (ora anch’esse in vetroresina) poste sulla prua che raffigurano l’animale simbolo di ciascuna città, disegnate negli anni Cinquanta dal professor Alvio Vaglini. Per questo motivo, l’imbarcazione di Amalfi è identificata dal colore azzurro e dal cavallo alato, quella di Genova dal colore bianco e dal drago (che si riferisce a San Giorgio, protettore della città), quella di Pisa dal colore rosso e dall’aquila (che simboleggia l’antico legame tra la Repubblica pisana e il Sacro Romano Impero) e quella di Venezia dal colore verde e dal leone alato (che si riferisce a San Marco Evangelista, patrono della città).

La Regata si svolge su un percorso lungo 2 chilometri, che si differenzia a seconda della località: ad Amalfi si rema nel mar Tirreno lungo la costa, a Genova nel mar Ligure all’interno del bacino portuale, a Pisa nel fiume Arno controcorrente e a Venezia nella caratteristica laguna sul mare Adriatico. Prima dell’inizio della gara remiera si procede al sorteggio delle corsie. Il dispositivo di partenza è costituito da quattro ancoraggi fissi allineati e il via è dato dal giudice arbitro. La giuria provvede, invece, a valutare l’arrivo, giudicando il “taglio” del traguardo da parte della polena di ogni barca (per Amalfi la punta dello zoccolo anteriore del cavallo alato; per Genova la punta delle narici del grifone; per Pisa l’estremità degli artigli dell’aquila; per Venezia metà della spada impugnata dal leone alato). È vietato, durante la gara, invadere la corsia di un avversario, pena la retrocessione all’ultimo posto decretata dalla giuria. È permesso, invece, il cambio del numero d’acqua solo nel caso in cui un equipaggio si porti di un’imbarcazione avanti rispetto ad un avversario.

La città vincitrice della Regata riceve in premio un trofeo in oro ed argento, realizzato dalla Scuola Orafa Fiorentina, che rappresenta un galeone a remi (come quello usato per la gara) sorretto da quattro ippocampi, al di sotto del quale compaiono gli stemmi delle quattro Repubbliche Marinare. Essa lo detiene per un anno, fino alla nuova messa in palio nell’edizione successiva. Sulla base del trofeo, inoltre, viene apposta di anno in anno una medaglia con il simbolo della città vincitrice della Regata; pertanto vi sono tante medaglie quante edizioni disputate.